26 Ottobre 2023

Somalia

È il “buco nero” del Corno d’Africa, in preda all’anarchia e alla violenza dal 1991, anno della caduta del dittatore Siad Barre. Caritas Italiana ha sostenuto fin da allora molte attività, in stretta collaborazione con Caritas Somalia, in particolare nella cura della tubercolosi. Nel 1995, nell’ospedale TB di Merca venne uccisa Graziella Fumagalli, medico della Caritas Italiana. Questa tragedia non ha fermato il sostegno alla popolazione somala con diversi programmi sanitari, agricoli e scolastici, grazie alla collaborazione con alcune ong locali.

La crisi umanitaria della Somalia è tra le più complesse al mondo, segnata da cicli di conflitti interni e shock climatici che provocano sfollamenti continui minando gli sforzi di sviluppo del Paese. Il cambiamento climatico esacerba la vulnerabilità di una terra sospesa fra i poli opposti della siccità e inondazioni. Si stima che 5,98 milioni di persone necessiteranno di assistenza umanitaria e di protezione in Somalia nel 2025. Inoltre, l’insicurezza alimentare acuta rimane elevata per almeno 4,4 milioni di persone e 1,6 milioni di bambini potrebbero soffrire di malnutrizione acuta nei prossimi 12 mesi. La situazione è aggravata dalla violenza diffusa, legata ai gruppi terroristici di matrice islamista quali al-Shabaab e  Daesh/Isis, e dall’insicurezza che colpisce circa 4,5 milioni di persone in 20 distretti e pone sfide significative all’accesso umanitario.

Gli interventi di Caritas Italiana

Caritas Italiana da anni appoggia Caritas Somalia in programmi per la sicurezza alimentare sia con aiuti d’urgenza sia con progetti di formazione e sviluppo realizzati in collaborazione con Ong locali. Le attività hanno portato alla costruzione di pozzi e serbatoi per la conservazione dell’acqua, a progetti agricoli, al sostegno scolastico e sanitario, alla promozione di attività produttive.
Caritas Somalia partecipa al progetto PEACEMED.

Aggiornato il 24 Marzo 2025