22 Maggio 2024

Progetto BRAT. Persone migranti sulla rotta balcanica

A Sarajevo Caritas Italiana ha avviato un’importante iniziativa di valenza sociale e umanitaria consegnando ingenti quantitativi di generi alimentari a sei mense della capitale, con l’obiettivo di supportare le persone in difficoltà. Ulteriori mense beneficeranno di simili apporti nelle prossime settimane, potenziando significativamente l’offerta dei servizi sociali locali del Cantone di Sarajevo e raggiungendo una platea di circa 10.000 beneficiari.

L’attività di sostegno alle mense locali, viene svolta in collaborazione con l’associazione umanitaria Pomozi.ba, che opera in Bosnia Erzegovina attraverso numerose iniziative. Queste includono significative campagne di raccolta fondi, distribuzione di beni di prima necessità e attività di sensibilizzazione. Pomozi.ba è presente nel territorio della Bosnia Erzegovina anche attraverso le sue 13 mense popolari, di cui due situate nella città di Sarajevo, così come all’interno del centro di accoglienza temporaneo per persone migranti a Usivak (Sarajevo) con il compito di preparare pasti caldi per famiglie e minori non accompagnati.

Questa azione si inserisce nel quadro progetto “BRAT: Balkan Route – Accoglienza in Transito”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e implementato da organizzazioni della società civile italiane e bosniaco-erzegovesi, tra cui Caritas Italiana, Caritas Bosnia Erzegovina, IPSIA-ACLI, Emmaus, Croce Rossa Italiana e Croce Rossa BiH. Il progetto mira a supportare le autorità bosniache nella gestione del fenomeno migratorio, migliorando i servizi di accoglienza, le condizioni sanitarie e psicologiche dei migranti e favorendo la loro integrazione nelle comunità locali.

La cerimonia di consegna dei generi alimentari ha rappresentato un’importante occasione per riunire le diverse realtà che animano il Cantone di Sarajevo e offrono un supporto essenziale sia alle persone in movimento lungo la rotta balcanica che alla comunità locale stessa. Durante questo incontro, è stato evidenziato come ogni partecipante rappresenti un tassello importante nel contesto bosniaco e nel processo di inclusione delle persone migranti sul territorio.

Da sinistra: Anxhela Zeneli (Caritas Italiana), Elvir Karalić (direttore esecutivo associazione Pomozi.ba), Enda Pavic Pecenkovic (ministro del Lavoro, delle politiche sociali, degli sfollati e dei rifugiati del Cantone di Sarajevo), Marco Di Ruzza (ambasciatore d’Italia in Bosnia Erzegovina), Mersiha Behululovic (AICS Sarajevo), Amra Kurbegovic (IOM in Bosnia Erzegovina).

Tra i partecipanti all’evento il ministro del lavoro, delle politiche sociali, degli sfollati e dei rifugiati del Cantone di Sarajevo, Enda Pavic Pecenkovic, e l’ambasciatore dItalia in Bosnia Erzegovina, Marco Di Ruzza, la rappresentante dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Mersiha Behululovic, la rappresentante dell’Organizzazione Internazionale per la Migrazione in Bosnia Erzegovina, Amra Kurbegovic, il direttore esecutivo dell’associazione Pomozi.ba, Elvir Karalić.

Il ministro Pecenkovic ha manifestato profonda gratitudine per la significativa donazione a sostegno dei servizi sociali cantonali. L’ambasciatore Di Ruzza ha enfatizzato l’importanza e l’efficacia del progetto BRAT, sottolineando come la Cooperazione italiana favorisca una gestione della migrazione più ordinata, sicura e responsabile in Bosnia Erzegovina, in armonia con le prospettive di integrazione europea del Paese.

Anxhela Zeneli, responsabile di Caritas Italiana in Bosnia Erzegovina per il progetto BRAT, ha sottolineato come esso miri soprattutto a creare legami significativi tra i migranti e le comunità locali. La distribuzione di generi alimentari, che va ad integrare gli interventi dei servizi sociali e dei cittadini bosniaci, è un modo per prestare attenzione e supporto alle mense popolari che ogni giorno aiutano chi si trova in difficoltà, similmente a come le comunità della Bosnia Erzegovina sostengono, secondo le loro capacità, le persone in stato di bisogno che percorrono la rotta balcanica.

Questa iniziativa rappresenta solo uno dei gesti di gratitudine verso la Bosnia-Erzegovina e i suoi cittadini, sottolineando che ogni individuo merita rispetto e dignità, indipendentemente dalla sua provenienza.

Anxhela Zeneli – Coordinatrice Caritas Italiana per Progetto BRAT

Aggiornato il 10 Giugno 2024