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Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali   versione testuale
La Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali è stata istituita dalla Conferenza episcopale italiana nel 1976 con le seguenti finalità statutarie (art. 2):
  1. stabilire un collegamento permanente fra organismi che, nell’ambito della Chiesa Italiana, sono espressione qualificata dell’esercizio della carità nel settore socio-assistenziale, per uno scambio di informazioni e di esperienze e per un sostegno reciproco;
     
  2. elaborare proposte di orientamenti pastorali, di iniziative e di interventi rivolti alle varie presenze della Chiesa nella diaconia della carità, per far fronte ai bisogni che emergono nella società;
     
  3. elaborare, ove si ravvisi l’opportunità di interventi comuni, valutazioni, indirizzi e proposte in ordine alla legislazione nazionale e alla organizzazione dei servizi socio-assistenziali e della promozione umana;
     
  4. sensibilizzare l’opinione pubblica ecclesiale e civile sui bisogni emergenti o scoperti, stimolare le opportune presenze delle realtà ecclesiali e i doverosi adempimenti degli enti pubblici, denunciare eventuali ritardi, disfunzioni, discriminazioni a danno dei più deboli.
La Consulta raccoglie organismi sia di volontariato sia impegnati in servizi socio-assistenziali “no profit”, che si caratterizzano per l’ispirazione cristiana e hanno una presenza in almeno 10 regioni del territorio nazionale.
 
La Consulta, di cui il direttore di Caritas Italiana ne è per Statuto il segretario (art. 9), si incontra ordinariamente a cadenza bimestrale, secondo un calendario definito. Al suo interno si sviluppano gruppi di lavoro, per approfondire alcune tematiche che si ritengono via via strategiche per meglio leggere la situazione socio-assistenziale ed economica del Paese.
 
La Consulta ha promosso, con cadenza decennale, quattro censimenti dei servizi socio-assistenziali per avviare e sostenere una riflessione approfondita sul ruolo delle opere ecclesiali sanitarie e sociali operanti nel nostro Paese, con l’obiettivo di promuovere una rete di assistenza più prossima ai bisogni delle persone e maggiormente orientata al bene comune, al contrasto delle disuguaglianze e alla tutela della dignità e dei diritti delle persone.
 
Per rendere questo strumento maggiormente fruibile e aggiornabile, sia a livello nazionale che locale, durante i lavori di impostazione del quarto censimento si è deciso di avvalersi di un software nazionale di rilevazione e archiviazione dei dati, denominato SINOSSI.
 

 
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