Si è chiuso a Ginevra il Global Refugee Forum organizzato da UNHCR.
Tra gli eventi preparatori Caritas Internationalis e i suoi partner (Federazione delle Chiese evangeliche – FCEI, International Catholic Migration Commission – ICMC Europe) hanno presentato il 12 dicembre “Complementary Pathways to Europe. From humanitarian to labour and education corridors” (Percorsi alternativi verso l’Europa, dai corridoi umanitari a quelli lavorativi e formative).
Caritas Italiana ha portato l’esperienza dei corridoi umanitari che fino ad ora (per la parte curata dalle Caritas) hanno dato nuove prospettive a 1.300 persone provenienti da Etiopia, Turchia, Giordania, Niger e Pakistan. “I corridoi umanitari”, ha detto Oliviero Forti, “non solo aprono vie sicure per i rifugiati, ma diventano per le comunità che accolgono preziose occasioni di conoscenza e di crescita”. Al centro dell’incontro anche i corridoi lavorativi e i corridoi universitari.
ll progetto dei corridoi umanitari affidato a Caritas Italiana è interamente finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana e viene realizzato grazie all’impegno delle diocesi italiane.
L’evento fa parte di EU-PASSWORLD, un progetto triennale che ha l’obiettivo di sviluppare l’accoglienza delle comunità e i percorsi alternativi per i rifugiati. Il progetto è realizzato nel periodo 2022-24 da un consorzio di 11 partner statali, della società civile e di organizzazioni religiose, e implementa attività specifiche per espandere i corridoi lavorativi e formativi in Belgio, Irlanda e Italia.
“I rifugiati – ha scritto papa Francesco nel suo messaggio al Global Refugee Forum – sono persone con diritti e doveri, non semplici oggetti di assistenza. Forse non possono sempre scegliere quando migrare, ma quando le circostanze lo impongono, non devono vedersi negato un nuovo inizio, dove le loro doti e capacità possono diventare una risorsa per le comunità ospitati. Solo includendo i rifugiati come una parte della soluzione essi possono prosperare come esseri umani e gettare i loro semi nel luogo in cui vivono”.
Aggiornato il 20 Novembre 2024