Perché nei microprogetti c’è la partecipazione della comunità locale come elemento fondamentale per il suo autosviluppo; elemento, invece, che risulta molto più difficile nel livello “macro”.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DEI MICROPROGETTI?
Sono tutti i bisogni delle comunità più povere, riconducibili a questo principio base: contribuire in modo concreto e costante ad aiutare le popolazioni in difficoltà nel loro auto sviluppo. La Micro porta in sé l’idea della “progettazione dal basso”, per cui la comunità che chiede aiuto si attiva nel suo territorio facendo una ricerca sulla fattibilità del progetto da loro presentato: ascolta con attenzione i bisogni dei futuri beneficiari, capisce se il MicroProgetto è sostenibile nel tempo, richiede ai commercianti fatture proforma per avere un’idea del costo complessivo del progetto.
I principali ambiti di intervento delle Micro sono i seguenti:
- Sicurezza alimentare. Sviluppo di coltivazioni e di allevamenti che possano garantire nel breve periodo un’alimentazione giornaliera, sana e sostenibile.
- Sanità. Sostegno all’acquisto sia di farmaci per dispensari medici negli ambulatori locali o in quelli delle prigioni, troppo spesso dimenticati; sia di attrezzature mediche e strumenti diagnostici (garze, siringhe, fili di sutura, stetoscopi ma anche apparecchiature per emodialisi, ecografi ecc.) necessari per centri medici in contesti in cui la sanità è un lusso e non un diritto.
- Acqua e igiene. Costruzione di pozzi, di pompe idrauliche, di latrine e fognature per garantire una sanificazione dell’ambiente.
- Promozione umana. Implementazione di corsi di alfabetizzazione e di informatica, sostegno scolastico ad alunni e docenti (acquisto banchi di scuola, di materiale didattico ecc.), supporto a radio locali che possano dare voce alla comunità.
- Microcredito. Un piccolo prestito per piccoli imprenditori che vogliono far nascere la loro attività (un’officina, una falegnameria, un salone da parrucchiere ecc.) e che non hanno accesso al sistema finanziario tradizionale.