29 Settembre 2023

Nagorno Karabakh. La Caritas accanto alla popolazione in fuga

 

Un nuovo dramma è in atto in Europa con il tragico esodo di oltre 100.000 armeni, abitanti dell’enclave del Nagorno Karabakh, sita nel Caucaso meridionale, costretti a lasciare le proprie case per l’inasprirsi della situazione.

Una tensione secolare che da tre decenni, con alterne vicende, ha sconvolto la vita della popolazione di queste terre. Oggi la peggio tocca agli abitanti armeni di quel territorio che stanno cercando rifugio nella vicina Armenia, un paese di circa 2,8 milioni di abitanti che deve accogliere e assistere questo numero enorme di persone, che si sono lasciate alle spalle tutto, con la prospettiva di non poter più tornare nella propria terra. In questi giorni pressoché tutta la popolazione armena presente nel Nagorno Karabakh è partita alla volta dell’Armenia.

«Rivolgo il mio appello (…) affinché tacciano le armi e si compia ogni sforzo per trovare soluzioni pacifiche per il bene delle persone e il rispetto della dignità umana», ha esortato Papa Francesco e con lui rivolgiamo un appello affinché si possa trovare una soluzione pacifica al dramma in corso.

(Caritas Armenia)

Caritas Armenia, da anni molto attiva nell’assistere i profughi già presenti nel proprio territorio, si è subuto mobilitata in particolare lungo il confine meridionale per fornire prima assistenza, e al loro fianco Caritas Italiana e tutta la rete delle Caritas. «In questo momento cruciale è essenziale che l’Unione Europea e le Nazioni Unite intensifichino il loro sostegno per garantire una risposta umanitaria del Nagorno Karabakh e in Armenia, con finanziamenti destinati agli attori umanitari locali, che sono in grado di rispondere efficacemente e rapidamente alla situazione e aiutare chi ha bisogno», afferma Gagik Tarasyan, direttore esecutivo di Caritas Armenia.

Nelle province di Vayots Dzor and Shirak, sono stati organizzati punti di ascolto ed accoglienza. Sono stati distribuiti pasti caldi per circa 3.000 sfollati nella città di Vayk city e nel campo di Toros, generi di prima necessità per circa 500 nuclei familiari. Si è prevista inoltre la distribuzione di voucher per altre 3.000 persone per l’acquisto di generi di prima necessità. Infine particolare attenzione è data al supporto psicosociale agli sfollati, tra cui tanti minori. Circa 30.000 secondo l’Unicef, molti dei quali saranno assistiti dai centri per minori di Caritas Armenia in Gyumri (Shirak region), Vanadzor and Tashir (Lori region), Gavar (Gegharkunik region),Artashat (Ararat region), in collaborazione con le istituzioni locali.

A un mese dall’evento, nonostante le difficoltà, la Caritas armena sta fornendo ancora tutti gli aiuti necessari e soprattutto sta dando speranza alle persone colpite dalla crisi umanitaria del #NagornoKarabakh. Caritas Armenia è particolarmente attiva in 3 comunità della provincia di Ararat e sta dando rifugio a oltre 100 persone nella provincia di Shirak.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone

«Da parte nostra – dichiara don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana – continua l’impegno ad essere vicini alla Caritas Armenia nella sua azione di supporto ai profughi e rinnoviamo il nostro appello a sostegno di questi interventi».

È possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Emergenza Nagorno – profughi Armenia” tramite:
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111
• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119

Aggiornato il 21 Ottobre 2023