27 Settembre 2024

MigraRed. Reti e comunità in cammino con i migranti

Francesco: “Le comunità locali sono chiamate a costruire il futuro insieme ai migranti”

Si svolge (dal 27 al 29 settembre) a Bogotà, in Colombia, il meeting internazionale sulla migrazione e l’asilo “MigraRed”. L’iniziativa, nata dall’intuizione di Caritas italiana che per dieci anni ha organizzato MigraMed, viene assunta, a partire da quest’anno, da Caritas Internationalis che ha deciso di organizzarla in collaborazione con il CELAM, la rete degli episcopati latinoamericani. L’obiettivo è quello di aprire un confronto permanente tra le Caritas delle varie Regioni del mondo sul tema dei migranti e dei rifugiati. La scelta di tenere MigraRed in Colombia non è casuale in quanto quest’anno si celebrano i 40 anni del processo di Cartagena sui rifugiati.

Come nel passato, quando MigraMed offriva alle Caritas del Mediterraneo uno spazio di riflessione e di confronto sulle molteplici sfide relative alla mobilità umana, anche MigraRed si pone l’obiettivo di promuovere uno scambio tra le varie regioni della confederazione di Caritas Internationalis.

Sono molti i temi affrontati dagli oltre cento partecipanti provenienti da 32 paesi del mondo, fra cui una rappresentanza di Caritas Italiana (Clara Zampaglione, Oliviero Forti): migrazioni forzate, tratta di esseri umani, crisi umanitarie. Una particolare attenzione é dedicata alla situazione del Venezuela che sta avendo un impatto in tutta la regione sud americana dove le varie Caritas nazionali sono particolarmente attive con progetti umanitari a sostegno dei profughi.

Sono in programma testimonianze di migranti e rifugiati e la presentazione di buone prassi fra cui i corridoi umanitari, universitari e lavorativi implementati da Caritas Italiana, a rappresentare la quale l’intervento di Oliviero Forti, con la moderazione, sabato 28 settembre, della tavola rotonda sulle migrazioni in Asia, Oceania, Medio Oriente ed Europa e la presentazione della buona prassi dei corridoi umanitari e corridoi universitari.

La testimonianza da Bogotà di Clara Zampaglione (sulla situazione in America Latina):

Domenica 29 settembre, Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, la celebrazione presieduta dal Cardinale Ramazzini nella cattedrale di Bogotà.

Il messaggio di papa Francesco

“La povertà e l’esclusione – ha detto papa Francesco esprimendo la sua vicinanza ai partecipanti all’incontro di Bogotà – continuano ad essere le cause principali delle migrazioni in America Latina e nei Caraibi, insieme alle minacce alla nostra casa comune che spostano interi popoli, specialmente contadini e indigeni”. Ha aggiunto che “i conflitti e l’aumento della violenza colpiscono le comunità e soprattutto le donne e i bambini, che sono i primi a soffrire delle guerre e delle loro cause”.

L’odio e il razzismo stanno alla base delle politiche discriminatorie. Il razzismo “aumenta la minaccia nei confronti di coloro che accolgono i migranti, provoca espulsioni e costruisce muri, tangibili e intangibili. Ciò rompe la fraternità e costringe molti nostri fratelli e sorelle a fidarsi di chi propone rotte pericolose, il che li rende molto più vulnerabili”.

Papa Francesco incoraggia il lavoro di rete: “Una parte importante della geografia dell’accoglienza sono le buone pratiche promosse dalle reti, insieme ai pastori e agli operatori pastorali, e dagli stessi migranti, rifugiati e sfollati nelle comunità di accoglienza”. Costruendo spazi di fraternità “si restituisce alle sorelle e ai fratelli che arrivano la cosa più importante: la loro dignità di persone, di esseri umani creati a immagine del Dio della vita”.

“Oggi più che mai – conclude Francesco – le comunità locali sono chiamate a costruire il futuro insieme ai migranti, ai rifugiati e agli sfollati, ridefinendo i rapporti con la fiducia e la solidarietà e riconoscendo che hanno un tesoro di conoscenze, competenze, cultura e spiritualità da condividere”.

Aggiornato il 4 Ottobre 2024