Il ventitreesimo volume della Collana PhonoStorie, curata da Caritas Italiana e RERUM – Rete Europea Risorse Umane, è dedicato alla vita di don Pino Puglisi, prete ucciso dalla mafia nel 1993.
Sia nella veste di animatore vocazionale prima, che in quella di parroco di uno dei quartieri più a rischio di Palermo poi, padre Puglisi (“3P” come amava definirsi) è stato non solo un attento lettore della realtà nella quale si trovava a vivere, ma si è comportato da vero antidoto provocatore, semplicemente con la sua prassi, nei confronti della mentalità mafiosa.
Una lotta portata non “contro” (ha sempre rifiutato l’appellativo di “sacerdote anti-mafia”), ma a favore: dei sopraffatti, dei poveri, dei senza lavoro, e soprattutto dei giovani, o meglio dei giovanissimi. Diceva di sé: «non sono contro nessuno, ma “per” tutti».
Il presidente Sergio Mattarella, nell’introduzione, ha scritto di lui: «Mite pastore di Brancaccio, amico dei poveri e dei diseredati, che indicava un orizzonte destabilizzante per gli interessi della mafia: la speranza. Strappava così i giovani dal giogo delle cosche e della droga, insegnava l’autentica amicizia e la non violenza, predicava che una società diversa, più giusta e più solidale, era possibile. Per questo i mafiosi decisero di ucciderlo». La Chiesa Cattolica ha proclamato don Pino beato. La Repubblica Italiana lo ha iscritto tra i suoi eroi civili, morti per affermare i valori costituzionali della solidarietà e della legalità».
:: Introduzione del presidente Sergio Mattarella
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Aggiornato il 29 Marzo 2023