21 Gennaio 2025

Marcia della Pace a Terralba

Foto: Uğur Gallenkuş “Children Are Children First” – Seesaw – Ph.: Yasin Akgül

 

Sabato 25 gennaio a Terralba (OR) si svolgerà la XXXVIII Marcia della Pace, sul tema “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”. È organizzata da: DELEGAZIONE REGIONALE CARITAS SARDEGNA, CARITAS DIOCESANA DI ALES-TERRALBA, CSV Sardegna Solidale, Unità Pastorale di Terralba, Comune di Terralba, Pastorale Giovanile e Vocazionale diocesana.

L’appuntamento è alle ore 15 presso l’istituto superiore De Castro (via Rio Mogoro), per il raduno dei partecipanti che poi raggiungeranno la chiesa di San Pietro dove si terrà la Veglia di preghiera per la pace, presieduta da mons. César Essayan, vicario apostolico della Chiesa latina in Libano.

La pace non viene soltanto dai sottili fili tessuti dalle diplomazie di tutto il mondo, che sono certamente necessari a stabilire regole, indicare confini, presentare richieste e perorare cause. Essa nasce anche e soprattutto dalla riscoperta di valori umani fondamentali: solo l’amore e la comprensione reciproca, praticati a tutti i livelli e a qualunque costo, possono infatti dare un volto veramente umano alla pace. Così le rivendicazioni dei popoli e dei poveri a livello internazionale si incrociano e si coniugano anche con i problemi della terra di Sardegna: il lavoro sempre più povero, la povertà intergenerazionale, le difficoltà di tantissime persone ad avere accesso alle cure mediche garantite dallo Stato, la mancanza di sogni nei giovani e una speranza che si affievolisce, come se non fosse più capace di guardare al futuro con fiducia.

La Marcia è un’occasione per dire l’impegno di un territorio nella costruzione del dialogo tra i popoli e anche all’interno della società civile, perché essa possa essere l’inizio o la prosecuzione di un percorso di impegno quotidiano nelle varie comunità ecclesiali, nelle comunità civili a tutti i livelli, nella politica, nel mondo dell’economia e della finanza: dappertutto si trovano uomini e donne di buona volontà e ovunque si può imparare a sedersi alla stessa tavola per riscoprirsi fratelli con un comune desiderio di bene, di serenità e di vita, da condividere con tutti, specialmente con chi non ha voce e resta ai margini della vita.

Aggiornato il 21 Gennaio 2025