Il Report statistico Povertà 2023 accende i riflettori sulla povertà e i suoi aspetti multidimensionali, a partire dai dati raccolti nei Centri di ascolto e nei servizi offerti dalle Caritas diocesane. La sua novità risiede, oltre che nei contenuti riportati, anche nella tempestività dell’elaborazione dei dati raccolti: divulgato a soli sei mesi di distanza dalla fine del 2022, il Report offre uno spaccato veridico sulle povertà contemporanee che affliggono il nostro Paese.
La povertà in Italia può ormai dirsi un fenomeno strutturale visto che tocca quasi un residente su dieci. Il 9,4% della popolazione residente vive infatti, secondo l’Istat, in una condizione di povertà assoluta. Solo quindici anni fa il fenomeno riguardava appena il 3% della popolazione. In termini assoluti si contano 5 milioni 571 mila persone in stato di povertà assoluta: erano 1,8 milioni tre lustri fa.
I dati di fonte Caritas offrono uno spaccato sui volti di povertà del nostro tempo, integrando in qualche modo i dati di fonte ufficiale. Nel 2022, nei soli Centri di ascolto e servizi informatizzati (complessivamente 2.855) le persone incontrate e supportate sono state 255.957. Rispetto al 2021 si è registrato un incremento del 12,5% del numero di assistiti, in gran parte legato alla crescita delle persone di cittadinanza ucraina accolte dalla Chiesa in Italia. Tuttavia se si esclude “l’effetto guerra”, il trend rispetto all’anno precedente è comunque di crescita, ridimensionata però a un + 4,4%. Complessivamente l’incidenza delle persone straniere si attesta al 59,6% (era al 55% nel 2021) con punte che arrivano al 68,6% e al 66,4% nelle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est.
Rispetto alla storia assistenziale, non si tratta sempre e soltanto di nuovi poveri: quasi il 30 per cento delle persone è infatti accompagnato da più di 5 anni. Nel 2022 appare sempre più marcato il peso delle povertà multidimensionali: nell’ultimo anno il 56,2% dei nostri beneficiari ha manifestato due o più ambiti di bisogno. In tal senso prevalgono, come di consueto, le difficoltà legate a uno stato di fragilità economica, i bisogni occupazionali e abitativi; seguono i problemi familiari (separazioni, divorzi, conflittualità di coppia), le difficoltà legate allo stato di salute (disagio mentale, problemi oncologici, odontoiatrici) o ai processi migratori.
In termini di risposte, gli interventi della rete Caritas sono stati numerosi e differenziati. Complessivamente sono stati erogati oltre 3,4 milioni di interventi, una media di 13,5 interventi per ciascun assistito (considerate anche le prestazioni di ascolto). In particolare: il 71,8% ha riguardato l’erogazione di beni e servizi materiali (distribuzione di viveri, accesso alle mense/empori, docce, ecc.); il 9,4% gli interventi di accoglienza, a lungo o breve termine (in forte crescita rispetto al 2021); il 7,4% le attività di ascolto, semplice o con discernimento; il 4,6% il sostegno socio-assistenziale; il 2,5% l’erogazione di sussidi economici, utilizzati soprattutto per il pagamento di bollette e tasse; l’1,4% interventi sanitari.
Aggiornato il 21 Agosto 2023