Sono trascorsi più di cinque anni dal terremoto che il 21 agosto del 2017 ha colpito l’isola di Ischia, in particolare i Comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno. Ancora tangibili le conseguenze della scossa che ha provocato 2 vittime e 42 feriti, oltre a 3000 sfollati, di cui una parte ancora oggi vive in dimore di fortuna. È quanto hanno potuto constatare il direttore di Caritas Italiana don Marco Pagniello e il delegato regionale per la Campania don Carmine Schiavone che ieri hanno visitato le strutture gestite dalla Caritas diocesana di Ischia.
«Per non vanificare l’impegno di solidarietà e ridare dignità al territorio e alla comunità locale è ora necessario – ha sottolineato don Pagniello – accelerare il percorso di ricostruzione per troppo tempo ostacolato da procedure complesse».
La speranza è che la ricostruzione post-sisma non conosca ulteriori rallentamenti ma possa continuare con procedure più semplici, improntate a trasparenza, certezza e concretezza in questa delicata fase di ripartenza finalizzata alla ricostruzione.
Tante le persone e i luoghi incontrati da Caritas Italiana nel corso della visita: dal centro “Papa Francesco”, dove il direttore di Caritas di Ischia, don Gioacchino Castaldi e i membri dell’équipe hanno presentato le attività e la storia della Caritas locale; al sopralluogo presso il centro “Santa Maria della tenerezza”, in costruzione, che ospiterà un centro diurno per disabili, in collaborazione con le associazioni per disabili, in particolare con l’associazione “Isole d’amore”. La visita si è conclusa con l’ultima tappa nel quartiere popolare di Monterone, a Forio, dove è stato tenuto un incontro con i volontari del rione che animano la Cittadella della carità e l’Emporio della solidarietà, grazie a numerosi laboratori.
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Aggiornato il 22 Novembre 2022