24 Marzo 2025

La pace parte da Cipro. Il progetto PeaceMed

La Caritas risponde all’appello a “disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra”

“Mentre la guerra non fa che devastare le comunità e l’ambiente, senza offrire soluzioni ai conflitti, la diplomazia e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità. Le religioni, inoltre, possono attingere alle spiritualità dei popoli per riaccendere il desiderio della fratellanza e della giustizia, la speranza della pace”.

PeaceMed è una risposta a questo appello di papa Francesco che chiede inoltre di

disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra.

Mentre il mondo si infiamma in nuovi e vecchi conflitti, comincia in questi giorni a Cipro il percorso di formazione del progetto PeaceMed. Sull’isola si danno appuntamento persone, Caritas nazionali e Organizzazioni della società civile provenienti da  Tunisia, Marocco, Egitto, Spagna, Malta, Grecia, Cipro, Turchia, Libano, Terra Santa, Siria, Giordania, Iraq, Iran, Somalia, Gibuti, Mauritania e naturalmente dall’Italia che, con Caritas Italiana, (presenti anche le Acli) è capofila del progetto.

24 marzo

A fare gli onori di casa Danilo Feliciangeli, responsabile dei PeaceMed per Caritas Italiana, e Elisabeth Kassinis, direttrice di Caritas Cipro. L’obiettivo di Peacemed, ha spiegato Feliciangeli, è formare persone attive nelle Caritas e in altre organizzazioni ad essere operatori e operatrici di pace, in grado di lavorare soprattutto con le nuove generazioni. Un secondo obiettivo è la creazione di un gruppo di lavoro permanente che, dopo la formazione, riesca a collaborare al di là dei confini del proprio paese a progetti di promozione della pace e della riconciliazione con popolazioni ferite dalla guerra e dalla violenza.

Della formazione si fa carico Rondine – Cittadella della pace, presente a Cipro col direttore Mauro D’Andrea e con l’educatrice Sharizan Shinkuba. Il “metodo Rondine” prevede un percorso di trasformazione creativa dei conflitti, puntando a decostruire la logica del “nemico”, e a trattare i conflitti come opportunità generative piuttosto che come semplici problematiche da risolvere.

“Quella di riunirsi proprio qui, a Larnaca, a Cipro”, ha detto Silvia Sinibaldi, vice direttrice di Caritas Italiana, “è una bella scelta. Siamo nel mezzo del mare Mediterraneo, su un’isola con una storia e una cultura mista, molto vicini alla Turchia, alla Siria, al Libano, alla Terra Santa, ma sempre in Europa. Se l’Unione Europea fosse un porto, questo sarebbe il suo faro e il suo avamposto. La mano tesa, appunto. Ci troviamo in un luogo che conosce bene la fatica della convivenza, l’impossibile normalizzazione delle armi, la fatica di trovare un modo per mantenere la coesione, la stabilità e persino l’entusiasmo”.

Presenti al momento inaugurale anche con parole di incoraggiamento l’arcivescovo maronita Selim Jean Sfeir e il vescovo Bruno Varriano, Vicario patriarcale latino, rispettivamente presidente e vice presidente di Caritas Cipro. Con loro l’ambasciatrice Federica Ferrari Bravo (il progetto è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri), mons. Giorgio Chezza, per la Nunziatura apostolica, e Sotiris Christofi per il ministero del Esteri cipriota.

25 marzo

È il giorno dell’Annunciazione. I grandi cambiamenti avvengono a partire dall’ascolto, nella comunicazione e nelle relazioni. Accettando ciò che viene, facendo la propria parte.

Il gruppo di PeaceMed si mette in ascolto inizialmente dei singoli, delle loro storie. Persino in ascolto dei “nemici”. Condivide identità plurali, impara la fiducia, farsi condurre gli uni dagli altri. Il fondamento della trasformazione del conflitto in una storia di crescita e di bene sta nel sì all’altro e alla sua umanità irripetibile.

Imparare a mettersi nei panni degli altri, comprendere il loro punto di vista, aiuta a decostruire l’idea del “nemico” che la nostra storia personale e il contesto sociale ci impone, e di trasformare le energie negative in energia positiva. L’energia può distruggere, l’energia può essere generativa.

26 marzo

Il gruppo di PeaceMed, accompagnato da Rondine, ha trovato una strada comune. Si parte dalla consapevolezza di ciò che costruisce o distrugge le relazioni tra le persone. È la base di ogni possibile trasformazione di un conflitto.

La provenienza da una comune cultura – la Caritas e le Organizzazioni della società civile – al di là delle differenze nazionali aiuta a sviluppare un linguaggio comune. Non basta. Il cammino è ancora lungo e ci si dà già appuntamento per i prossimi incontri online e in presenza. Soprattutto: nessuno si sta formando per se stesso, ma per condividere le scoperte con i colleghi e le persone a casa sua.

In mattinata la visita a Caritas Cipro, guidata da Elizabeth Kassinis, attiva nei campi della promozione umana, dell’integrazione sociale e dell’advocacy.

Nicosia, la capitale divisa da un confine e circondata dalle mura veneziane, è la sede e la sfida di Caritas Cipro. Il gruppo è condotto sul confine, nella zona cuscinetto della “Linea verde”, dove i caschi blu dell’Onu non si limitano a presidiare una frontiera controversa, ma promuovono, con personale civile preparato e motivato, azioni intercomunitarie. Luoghi di incontro tra le due popolazioni dell’isola. Una realtà che fa riflettere e che offre spunti e idee. L’incaricata per gli affari civili dell’UNFICYP, nel settore presidiato dai caschi blu britannici, Arzu Cagin, ha un messaggio forte per tutti: “Non arrendetevi”.

PeaceMed è la pazienza dell’incontro, il coraggio di guardarsi negli occhi e di fidarsi.

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Per Caritas Italiana hanno partecipato i vice direttori Silvia Sinibaldi e Paolo Valente, il coordinatore dell’unità Studi e advocacy Massimo Pallottino, il responsabile del servizio Medio Oriente Nord Africa Danilo Feliciangeli, la coordinatrice del progetto Benedetta Matterazzo, le operatrici e gli operatori attivi nella regione. Per la Caritas regionale (Medio Oriente e Nord Africa) ha partecipato Laith Bsharat e per Caritas Europa Eva Reina (responsabile per policy e advocacy).

L’incontro di formazione si è concluso mercoledì 26 marzo. Seguiranno momenti formativi online e poi un nuovo incontro in Italia alla fine di giugno.

 

Aggiornato il 29 Marzo 2025