
Le profonde differenze territoriali del Paese che incidono gravemente sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza emergono con molta chiarezza dalla terza edizione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione” a cura del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC).
I diritti di circa nove milioni (8.928.000) di persone di minore età in Italia continuano ad essere determinati e condizionati dalle disparità e differenze di contesto in cui si nasce e cresce. Ma alle tradizionali disuguaglianze tra Nord e Sud del Paese, ormai cronicizzate, si aggiungono nuove fratture anche all’interno delle stesse regioni settentrionali, dove molte famiglie hanno vissuto un rapido impoverimento negli ultimi anni. Se da un lato il divario territoriale continua a segnare profondamente il Paese, dall’altro emergono segnali di difficoltà anche nelle aree che storicamente offrivano maggiori opportunità.
Il Gruppo CRC, coordinato da Save the Children Italia e composto da oltre cento organizzazioni – tra cui Caritas Italiana – attive nella tutela dei diritti dell’infanzia e adolescenza, ha realizzato la terza edizione del Rapporto “I dati regione per regione 2024”, che fornisce una panoramica dei principali dati regionali sull’infanzia e l’adolescenza. Il Rapporto, pubblicato con cadenza triennale, integra l’analisi narrativa dei Rapporti annuali sul monitoraggio della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, con l’obiettivo di stimolare riflessioni e politiche territoriali che mettano al centro i diritti dei minorenni.
Il nuovo Rapporto viene presentato il 21 marzo a Firenze, grazie all’organizzazione di Caritas Italiana e UNICEF Italia, in collaborazione con: Caritas Toscana, ADIR – L’altro diritto, CAMMINO – Camera Nazionale Avvocati per le Persone, per i Minorenni e per le Famiglie, CNCA coordinamento nazionale comunità accoglienti, Legambiente Scuola e Formazione e con il Centro Regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza
Nella terza edizione del Rapporto CRC si riconfermano le profonde differenze tra le varie “Italie” che diventano evidenti osservando la distribuzione e l’accessibilità dei servizi per l’infanzia, dai nidi alle mense scolastiche e ai servizi di supporto per studenti con disabilità. Paradossalmente, proprio nelle aree con maggiore diffusione della povertà minorile, questi servizi sono più carenti. A partire dai dati raccolti, emerge la necessità di politiche pubbliche più incisive per garantire pari opportunità a tutte le bambine, i bambini e gli adolescenti, indipendentemente dalla loro regione di residenza. Il Rapporto si propone di sensibilizzare le amministrazioni locali sull’importanza di una raccolta dati sistematica e disaggregata, fondamentale per progettare interventi efficaci e sostenibili.
Il Rapporto si articola in venti schede regionali, attraverso un set di indicatori suddivisi in sette raggruppamenti tematici. Gli indicatori si basano su dati pubblicati o forniti direttamente ai fini del presente Rapporto dalle amministrazioni centrali. Alcuni aspetti trattati nei Rapporti CRC non trovano spazio nel Rapporto regionale in quanto non ci sono indicatori di riferimento, come per esempio per il diritto alla partecipazione dei minori nei vari contesti. Per sopperire alla mancanza di dati su maltrattamento e abuso sulle persone di minore età, sono stati inclusi, anche in questa edizione, i dati sulle vittime di alcuni reati, pur riconoscendo i limiti di questi dati per analizzare un fenomeno molto più ampio e complesso. La disponibilità di informazioni sui minori con disabilità resta insufficiente, per questo sono stati considerati indicatori riguardanti il diritto all’istruzione per gli alunni con disabilità, ed i dati disponibili sui minori in affidamento familiare e in strutture residenziali con disabilità o bisogni educativi speciali (BES).
Aggiornato il 20 Marzo 2025