«Non potranno mancare segni di speranza nei riguardi dei migranti, che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per sé stessi e per le loro famiglie. Le loro attese non siano vanificate da pregiudizi e chiusure; l’accoglienza, che spalanca le braccia ad ognuno secondo la sua dignità, si accompagni con la responsabilità, affinché a nessuno sia negato il diritto di costruire un futuro migliore. Ai tanti esuli, profughi e rifugiati, che le controverse vicende internazionali obbligano a fuggire per evitare guerre, violenze e discriminazioni, siano garantiti la sicurezza e l’accesso al lavoro e all’istruzione, strumenti necessari per il loro inserimento nel nuovo contesto sociale».
Da diversi anni, la Chiesa italiana attua, attraverso le comunità diocesane coinvolte nell’accoglienza, il progetto dei “Corridoi umanitari”, che consentono l’arrivo legale e sicuro in Italia di profughi in condizioni di particolare disagio, a causa di malattie, guerre o persecuzioni nei loro Paesi.
A questo si aggiunge l’impegno per i “Corridoi universitari”, realizzato in collaborazione tra Caritas Italiana, le Caritas diocesane e le Università, con l’obiettivo di garantire a giovani studenti rifugiati (provenienti da Paesi terzi come Etiopia, Nigeria, Niger, Kenya, Zimbabwe, Mozambico, Sudafrica e Uganda) un percorso di ingresso regolare e sicuro per proseguire gli studi universitari in Italia e inserirsi nella vita accademica e nel tessuto sociale locale.
Dallo scorso anno, si sono concretizzati i primi “Corridoi lavorativi” nell’ambito del progetto EU-Passworld, che hanno l’obiettivo di trasferire in Italia un certo numero di profughi beneficiari, individuati in Paesi terzi secondo i criteri previsti dai protocolli nazionali firmati con il Governo italiano. A questo si aggiunge la verifica delle competenze professionali, necessaria per poter essere inseriti nel mondo del lavoro presso aziende italiane. Prima dell’arrivo in Italia, le persone rifugiate, sempre accolte dalla rete delle Caritas diocesane coinvolte, vengono valorizzate per le loro conoscenze professionali attraverso corsi di italiano e colloqui online con aziende disponibili ad assumerle una volta giunte nel nostro Paese.
⇒ Anche tu puoi difendere il diritto dei più deboli. Vivere il Giubileo spalancando le porte dell’accoglienza, perché a nessuno venga mai a mancare la speranza di una vita migliore.
👉🏻 Info: animazione@caritas.it
Aggiornato il 14 Dicembre 2024