Si sono svolte a Roma il 25 e 26 settembre due giornate di scambio e approfondimento con 14 Caritas diocesane provenienti da tutta Italia intorno ai temi delle Aree metropolitane, con lo scopo di individuare dei piani di lavoro comuni più stringenti e di rivolgere una maggiore attenzione alla dimensione umana e sociale di territori specifici.
«È tempo favorevole – afferma il Direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello – per osare come Chiesa nuovi cammini, percorrendoli, non da solitari, ma insieme, con audacia, creatività e speranza nonostante le difficoltà, pronti a ‘sconfinare’ dai percorsi abituali, guidati dallo Spirito. Si tratta di un coordinamento che chiede comunione delle diverse esperienze di carità, rispettando le diversità, ma anche riconciliando le differenze per trasformarle in prossimità, sempre pronti all’ascolto e al dialogo».
Il cammino già percorso
Il progetto Aree metropolitane nasce nel 2005 con l’intento di analizzare i processi di sgretolamento del tessuto sociale tipici delle periferie delle aree metropolitane. Nello stesso anno è stata condotta una ricerca su alcuni quartieri delle città di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino, in collaborazione con un’équipe di ricercatori della Facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con le dieci Caritas diocesane coinvolte nel progetto.
Nel maggio 2007 è stato pubblicato un Rapporto nazionale, “La città abbandonata. Dove sono e come cambiano le periferie italiane“, e dieci rapporti locali. A partire dal 2008 è stata promossa la realizzazione di opere segno nei dieci quartieri coinvolti. A seguito del monitoraggio e della valutazione degli interventi, è stato pubblicato nel 2010 il volume “Animare la città. Percorsi di community building” frutto degli approfondimenti condotti sul campo per “monitorare” le opere segno, in cui sono state sintetizzate alcune linee guida sulla progettazione partecipata e l’animazione territoriale nell’ottica di una possibile replicabilità delle formule progettuali sperimentate, a partire dall’esempio offerto dai singoli casi. Questo volume si è caratterizzato come espressione conclusiva di un percorso che crediamo sia importante riattivare, facendo tesoro anche del lavoro e delle esperienze legate alle attività degli anni precedenti.
Aggiornato il 27 Settembre 2023