La Caritas diocesana di Roma lancia un appello al Parlamento in relazione alla discussione in corso sullo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza, ai sensi dell’articolo 15 della legge 9 agosto 2023, n. 111”. «Si tratta di un testo – scrive Caritas Roma in un comunicato – che va a modificare la normativa dei giochi a distanza (telematici), un settore in forte espansione e che rappresenta oltre il 60% della raccolta complessiva dell’industria dell’azzardo».
In particolare la Caritas di Roma richiede il mantenimento del divieto assoluto di pubblicità estendendo tale provvedimento alla pubblicizzazione di quote e pronostici ritenuti “informazione giornalistica” e trasmessi durante gli eventi sportivi. Si chiede poi il mantenimento del ruolo e delle competenze esclusive in materia di salute dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave costituito presso il Ministero della Salute e l’incremento di risorse per il Fondo per il gioco d’azzardo patologico. Infine per la tutela dei Minori, riprendendo quanto chiesto dalla ministra Eugenia Roccella dopo le violenze sui minori a Caivano per la tutela dei minori dai siti pornografici ed estendendo tale preoccupazione al gioco d’azzardo a distanza, Caritas Roma chiede che venga istituito un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che studi la problematica con i gestori telefonici al fine di prevedere dei contratti per utenti minorenni, sottoscritti dai genitori, che proibiscano l’accesso a siti vietati.
«Rivolgiamo un appello ai parlamentari ad andare al di là delle logiche di schieramento politico di fronte all’urgenza di arginare gli effetti estremamente gravi che la piaga dell’azzardo sta producendo in un clima di gravissima sottovalutazione. L’azzardo non può essere considerato solo come un’entrata per il Bilancio dello Stato, ma rappresenta una grave patologia che coinvolge tutte le generazioni, che sottrae enormi risorse all’economia reale e mette in serio pericolo le famiglie, soprattutto le più fragili», conclude la nota stampa.
Aggiornato il 14 Aprile 2024