La Caritas e gli scout hanno in comune la “funzione pedagogica”. Non solo. L’ascolto, l’attenzione all’essenziale, la responsabilità, il servizio, la strada. E il protagonismo dei giovani.
Anche per questo la Caritas ha partecipato a pieno titolo alla Route nazionale delle Comunità Capi dell’Agesci, a Verona (Villa Buri) dal 22 al 25 agosto. “Generazioni di felicità”, il tema proposto agli oltre 18.000 capi scout.
Le Caritas diocesane di Verona e di Ancona-Osimo hanno allestito i loro stand durante le giornate di Route. La prima anche con un’offerta particolare di servizio nelle proprie opere segno del territorio.
Caritas Ancona-Osimo: “Nella Piazza delle Generazioni, abbiamo condiviso con i soci tutte le iniziative e le attività realizzate dal 2017 al 2023 in occasione delle Giornate Mondiali dei Poveri. Al nostro stand non abbiamo solo raccontato le storie e i progetti che hanno animato la nostra comunità in questi anni, ma abbiamo fatto vivere in prima persona momenti di scambio e condivisione”.
Papa Francesco, nel suo messaggio, ha esortato i capi a mantenere una “formazione di qualità” e a coltivare la “disposizione ad ascoltare e a empatizzare con gli altri, quale ambito in cui germina e dà frutti l’evangelizzazione. Si tratta, in particolare, di sviluppare la capacità di ascolto e l’arte del dialogo”.
Il Papa ha incoraggiato a fare sempre più della vita scout “una palestra di vita cristiana, occasione di comunione fraterna, scuola di servizio al prossimo, specialmente ai più disagiati e bisognosi”, senza mai farsi “paralizzare dalle difficoltà”.
“Viviamo in un tempo di crisi della democrazia e della partecipazione democratica”, ha detto il cardinale Matteo Zuppi all’omelia della messa conclusiva.
“Siate nelle vostre comunità custodi del bene comune e testimoni di un agire politico concreto, davvero disinteressato perché con un unico interesse: la persona. Non accontentatevi di slogan e sfuggite alla pericolosa e colpevole polarizzazione o vuota proclamazione di valori, ma si traduce in azione concreta a favore dei più fragili e dei più bisognosi, in particolare i ragazzi e i giovani”.
Stanco ma felice (del resto la felicità è il messaggio centrale) don Antonio De Rosa, che ha portato Caritas Italiana a Villa Buri. “Si è confermato ciò che già sapevamo”, è il suo bilancio: “L’Agesci ha tanto in comune con la Caritas e viceversa. Per il metodo dell’esperienza, per il servizio, per i temi che ci stanno a cuore. È stato importante condividere le esperienze di servizio, vedere il desiderio di continuare ancora a servire. Oltre alle Caritas diocesane ufficialmente presenti, Verona e Ancona-Osimo, è stato bello incontrare anche i tanti direttori che non solo sono direttori di Caritas, ma anche capi scout. Ciò conferma il forte legame tra le due realtà. Lasciamoci coinvolgere da questo l’entusiasmo dei capi Agesci!”
Aggiornato il 25 Agosto 2024