Nel quarto anniversario della pubblicazione della Lettera sull’Europa di papa Francesco (22 ottobre 2020), si riunisce a Roma il Coordinamento Europa di Caritas Italiana.
“Europa, ritrova te stessa! Ritrova dunque i tuoi ideali che hanno radici profonde. … Sogno un’Europa solidale e generosa. Un luogo accogliente ed ospitale, in cui la carità – che è somma virtù cristiana – vinca ogni forma di indifferenza e di egoismo. La solidarietà è un’espressione fondamentale di ogni comunità ed esige che ci si prenda cura l’uno dell’altro. Certamente occorre una ‘solidarietà intelligente’ che non si limiti solo ad assistere all’occorrenza i bisogni fondamentali”.
L’incontro si apre con le parole introduttive di Silvia Sinibaldi (…la necessità di stare nel dibattito, di conoscere la storia dell’Europa, di prendere posizione…) e l’intervento di p. Giuseppe Riggio (direttore di Aggiornamenti sociali) sul “senso della cittadinanza europea oggi” e la tavola rotonda – “Orientarsi nel nuovo scenario europeo” – con Patrizia Toia (parlamentare europea dal 2004 al 2024), Rossella Muroni (ecologista, Nuove Ri-generazioni) e Flavia Terribile (economista, Asvis e Forum Disuguaglianze e Povertà). Che ricaduta ha a livello nazionale la scelta europea, oggi discussa, di affrontare il tema del cambiamento climatico? È necessario un nuovo patto europeo? Quale missione ha l’Europa nel mondo? Certamente ha (abbiamo) una responsabilità storica. È necessario oggi rifondare l’Europa non più, come alle origini su “carbone e acciaio”, ma sulla sostenibilità, sulle politiche sociali inclusive, sull’innovazione tecnologica e scientifica. Su tutti questi punti l’Europa di questi anni si è mossa con i ritmi di uno stop and go. E tuttavia è proprio la dimensione che può aiutarci a rimanere lucidi di fronte alle sfide globali che tutte hanno sempre una ricaduta locale. Di fronte agli individualismi nazionali, l’importanza assoluta della coesione per garantire lo sviluppo economico e sociale inclusivo (si cita Jacques Delors), in un’ottica di riduzione delle disuguaglianze. Oggi la maggior parte dei Paesi europei invece vede un aumento delle disuguaglianze interne, cosa che provoca disaffezione da parte dei cittadini. Il Pilastro europeo dei diritti sociali (2017) elenca i venti principi necessari a garantire equità e inclusione.
Risuonano le parole di Alexander Langer, antesignano di una “conversione ecologia desiderabile”:
“La domanda decisiva è: come può risultare desiderabile una civiltà ecologicamente sostenibile? … La domanda decisiva, quindi. appare non tanto quella su cosa si deve fare o non fare, ma come suscitare motivazioni ed impulsi che rendano possibile la svolta verso una correzione di rotta. La paura della catastrofe, lo si è visto, non ha sinora generato questi impulsi in maniera sufficiente ed efficace”.
“Se si vuole riconoscere ed ancorare davvero la desiderabilità sociale di modi di vivere, di produrre, di consumare compatibili con l’ambiente, bisognerà forse cominciare ad immaginare un processo costituente, che non potrà avere, ovviamente, in primo luogo carattere giuridico, quanto piuttosto culturale e sociale”.
Il Coordinamento Europa (il cui pregresso è raccontato da Laura Stopponi e le cui prospettive sono rilanciate da Massimo Pallottino e Nunzia De Capite) mette le Caritas diocesane per due giorni (24-25-ottobre 2024) a confronto, chiamate a declinare la dimensione europea, il “sogno europeo”, sui territori. Per andare oltre i provincialismi, i localismi, oltre le frontiere.
Aggiornato il 26 Ottobre 2024