L’arrivo del primo gruppo di bambini e bambine provenienti dalla città di Nikopol in Ucraina ha dato il la, anche nel 2024, all’iniziativa “È più bello insieme”, un programma di vacanze solidali per minori e accompagnatori provenienti da contesti di guerra. In tutto, nell’estate 2024, 726 minori.
Il programma è stato avviato nel 2022, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana che ha permesso di accogliere fino al 2023 più di 760 tra minori e adulti accompagnatori (di cui 542 la scorsa estate) e che anche quest’anno, dal 15 giugno ai primi di agosto ha dato modo ad altrettanti minori, con i loro accompagnatori, in periodi e luoghi diversi, di trascorrere una vacanza in Italia lontani dalla guerra e dalla difficile condizione che vivono oramai da più di due anni.
Le esperienze di accoglienza vissute l’anno passato sono state estremamente positive e intense e hanno permesso di aiutare bambini e ragazzi nell’elaborazione del trauma della guerra, offrendo loro luoghi sicuri in cui confrontarsi e crescere avendo fiducia in un futuro di pace. È così che il valore umano e sociale che si è sviluppato in questi anni è immenso e può essere sintetizzato negli effetti che ha prodotto in passato sugli accompagnatori, che si trovavano in una condizione delicata e con ruoli sovrapponibili in quanto educatrici, operatrici, ma anche profughe; sui minori, che hanno potuto vivere una vacanza in serenità, e sulle comunità accoglienti che hanno sperimentato la solidarietà e la gratuità, in un processo di condivisione inestimabile.
Durante l’estate 2024 i minori sono stati accolti dalle Caritas di Cosenza, Lamezia Terme, Como, Senigallia, Iglesias, Jesi e Ugento – S. Maria di Leuca in due momenti diversi, presso strutture situate al mare e in montagna. Anche le ACLI hanno partecipato al programma gestendo l’ospitalità di uno dei gruppi in Piemonte.
Le diocesi accoglienti hanno organizzato attività ricreative e di intrattenimento per tutti i bambini, gli adolescenti e gli adulti che li accompagnavano, in sinergia con tutti i religiosi, gli operatori e i volontari disponibili e coinvolgendo le comunità locali. Il progetto “È più bello insieme” infatti non è solo un progetto di accoglienza, ma è una straordinaria occasione di animazione di comunità. Partendo da noi stessi, dalle nostre equipe, dalle nostre delegazioni, si è chiamati a coinvolgere e a mettere in rete le diverse realtà territoriali: la comunità cittadina, le scuole, i comuni, le associazioni, la comunità ecclesiale (parrocchie, gruppi, movimenti), i giovani e tutte le singole persone intercettate dalle diocesi accoglienti. In tal modo, attraverso la preparazione e poi l’incontro con i bambini e ragazzi, si accompagna la comunità a costruire una fraternità solidale che abbia a cuore il tema della pace, che sappia custodire quel senso profondo dell’umano, che è espressione di carità.
Il card. Matteo Zuppi, presidente della CEI, lo scorso 20 maggio, di fronte all’Assemblea generale dei vescovi, aveva auspicato la promozione di “azioni solidali” e la definizione di «soluzioni inclusive e realmente incisive, in grado di rafforzare il senso di comunità e di reciproca cura, affinché nessuno sia tagliato fuori o venga lasciato indietro» e che le comunità divengano «luoghi di accoglienza per tutti». «È l’accoglienza che allarga anche il cuore e diventa testimonianza di una rinnovata cultura di pace: in questo senso accoglieremo i minori provenienti dall’Ucraina per un’estate di solidarietà».
L’incontro col card. Matteo Zuppi a Chieti
(Dal sito CEI). «Piccolissimi semi di pace, che però sono decisivi quando c’è solo il terribile seme della guerra». Il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, ha definito così l’accoglienza di bambini e ragazzi provenienti dall’Ucraina da parte di alcune famiglie italiane per le vacanze, nell’ambito del progetto “È più bello insieme”, coordinato da Caritas Italiana con l’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della CEI, in collaborazione con Caritas Spes, Caritas Ucraina, la Segreteria della Chiesa greco-cattolica in Ucraina, la Nunziatura in Ucraina, le Ambasciate ucraine in Italia e presso la Santa Sede.
Lo slogan dell’iniziativa ricorda che «insieme è più bello: è bellissimo per chi esce dalla guerra, dalla violenza, dalle notti con le bombe, dal papà che non è tornato, dall’angoscia di qualcosa di tanto grande che cambia tutta la vita», ha sottolineato il presidente della CEI che il 9 agosto, presso la Parrocchia San Martino Vescovo a Chieti Scalo, ha incontrato i minori accolti nella Diocesi di Chieti-Vasto. «Qui ritrovano finalmente un po’ di pace: questa è come una luce che siamo sicuri riporteranno in Ucraina», ha aggiunto il card. Zuppi evidenziando che «il seme più bello è anche per noi, perché molte volte noi sappiamo che cosa fare di fronte a un male così grande e questo lo possiamo fare». «Dinanzi alla guerra, a quella macchina di morte – ha aggiunto – tutti possiamo fare la cosa più importante di tutte che è pregare, ma anche, come ricorda San Martino, dividere».
Sono state numerose le famiglie che hanno deciso di aprire le porte delle loro case ai ragazzi ucraini: «È un’esperienza positiva – rileva don Marco Pagniello, direttore della Caritas Italiana – non solo per i bambini e per i loro accompagnatori, ma soprattutto per le Diocesi che li hanno accolti, le parrocchie che hanno avuto la possibilità di toccare con mano gli orrori della guerra e di dare loro speranza, così che rientrando nel loro Paese potranno raccontare e sperimentare che la pace è possibile quando le persone si incontrano».
Aggiornato il 6 Ottobre 2024