Corridoi universitari. Un progetto nato nel 2019 che ha continuato a riscuotere grande entusiasmo nella comunità accademica in Italia tanto che negli ultimi sei anni, 42 università hanno aderito all’iniziativa offrendo oltre 250 borse di studio a rifugiati provenienti da diversi Paesi dell’Africa, tra i quali Etiopia, Uganda, Kenya, Niger, Camerun e molti altri.
Presentata mercoledì 20 novembre la settima edizione del progetto UNI.CO.RE (University Corridors for Refugees). Ad invitare al meeting online UNHCR assieme a Caritas Italiana, Centro Astalli per Rifugiati e Diaconia Valdese, le organizzazioni impegnate nel programma. Un invito rivolto alle università che hanno già aderito al progetto nelle scorse edizioni e agli altri atenei che, negli anni, hanno manifestato interesse per i Corridoi universitari.
Questo primo meeting è stato l’occasione per presentare i risultati ottenuti nei primi sei anni di attività, con un focus sugli studenti che hanno conseguito una laurea in Italia. Si è discusso delle finalità del progetto e dell’idea di sviluppare una piattaforma online comune che consentirà di rendere più agevole la presentazione e la valutazione delle domande da parte degli studenti rifugiati. In occasione del meeting, presentati i Paesi da cui si intende implementare il programma per quest’anno, la timeline del progetto e i prossimi passi.
Gli obiettivi dei Corridoi universitari:
- Modello innovativo di ingresso sicure e legale per i rifugiati
- Opportunità per studenti rifugiati di ottenere visti di studio e borse di studio in Italia
- Accompagnamento degli studenti nel percorso di studio e di inclusione sociale
- Promozione di società accoglienti e inclusive
L’integrazione sul territorio avviene anche attraverso la rete Caritas (le Caritas diocesane) e con il supporto di Caritas Italiana. Sono le comunità a prendersi l’impegno dell’accoglienza. Un percorso che comincia ancora prima dell’arrivo degli studenti. Un progetto di accompagnamento delle persone sviluppato in coordinamento con le università. Chi viene accolto sono studenti e studentesse, ma sono in primo luogo persone. E chi accoglie sono ancora persone, raccolte in comunità che vogliono essere inclusive.
Aggiornato il 20 Novembre 2024