A Roma dalla Colombia. Tour nella Capitale (dal 12 al 14 giugno) del Gruppo di lavoro per la Colombia (GTC), composto da Caritas Colombiana, Conferenza Episcopale della Colombia e diverse Caritas europee e del mondo (Caritas Norvegia, Caritas Germania, Caritas Francia / Secours Catholique, CAFOD, Caritas Spagna, SCIAF e Catholic Relief Services). Il gruppo nato 32 anni fa su iniziativa di Caritas Internationalis, mira a portare le situazioni critiche che vive la Colombia all’attenzione dell’agenda internazionale delle istanze coinvolte e ad avviare nuove collaborazioni.
La visita romana è iniziata con un’udienza da papa Francesco, che ha sottolineato l’importanza del lavoro sociale delle Caritas sorelle in America Latina. Nel suo discorso, il Pontefice ha esortato a perseverare negli sforzi per raggiungere la pace in Colombia, descrivendo la Nazione come “un Paese nobile, che ha sofferto molto, ma che si sforza di creare la pace, in un territorio in cui a volte l’industria della droga si impone e crea guerra”. Il Papa ha sottolineato l’importanza del lavoro dei vescovi missionari nei territori, affermando che “i vescovi pastori stanno lavorando molto bene per portare un messaggio di speranza e la Chiesa deve sostenere quei vescovi pastori dedicati al popolo”.
Francesco ha ribadito il ruolo cruciale delle donne nella Chiesa cattolica e le opportunità che hanno avuto in Vaticano. Mons. Juan Carlos Barreto, Presidente della Commissione di Pastorale Sociale Caritas Colombiana, che accompagnava il gruppo, ha espresso la sua gratitudine al Papa per le sue azioni a favore della pace e della riconciliazione in Colombia: “La Chiesa in Colombia riconosce e apprezza i suoi messaggi, le sue proposte e i suoi sforzi per una umanità riconciliata e in pace. Le esprimiamo una gratitudine speciale per la sua costante solidarietà e preghiera a favore della nostra patria”.
L’agenda del GTC ha previsto incontri con il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, Caritas Italiana, la Conferenza Episcopale Italiana, Caritas Internationalis, la FAO e la Comunità di Sant’Egidio, con l’obiettivo di affrontare temi prioritari come la cura della Casa comune, la costruzione della pace, la mobilità umana e il lavoro della Chiesa cattolica di fronte alla COP16, oltre che per articolare nuove forme di collaborazione da parte di queste realtà istituzionali con le cause promosse dal GTC. Al centro dei vari incontri la necessità di trovare nuove forme di lavoro comune, sottolineando la necessità di “ascoltare i territori” e di “sostenere le persone che ne hanno bisogno”.
Di fronte a fenomeni come il narcotraffico, la violenza, la corruzione e la disuguaglianza che condizionano significativamente la ricerca della giustizia sociale in Colombia, la Chiesa ha un ruolo importantissimo nella ricerca di azioni che rendano meno difficile e drammatica la vita di contadini, indigeni, afro-discendenti e settori popolari nelle aree urbane.
In tema ambientale è emersa la necessità di creare reti nel quadro della COP16 ed è stata sottolineata la rilevanza del documento di papa Francesco “Laudate Deum”, che avverte del fatto che il punto di non ritorno ambientale è ormai vicino e della necessità di una spiritualità che recuperi il senso e la saggezza dell’esperienza di fede.
Queste giornate a Roma rappresentano uno sforzo significativo da parte del Gruppo di Lavoro per la Colombia per portare la situazione del Paese all’attenzione di tutti. Le parole di papa Francesco, così come le riflessioni dei leader ecclesiastici e degli esperti coinvolti, sottolineano tutte l’urgenza di un’azione concertata per raggiungere la pace e la giustizia in Colombia, affrontando le sfide attuali in una prospettiva di solidarietà, spiritualità e collaborazione internazionale.
Aggiornato il 15 Giugno 2024