È vero, come si legge sullo schermo del padiglione del Venus Garden a Tbilisi che “l’amore è eterno”. È altrettanto vero ciò che sottolinea mons. Giuseppe Pasotto, veronese, amministratore apostolico della Georgia (più precisamente, del “Caucaso dei latini” che comprende anche l’Armenia): “Quando è nata la Caritas? Ogni volta che un cristiano apre i suoi occhi, si rende conto della povertà attorno a sé, vede uomini e donne che soffrono e ascolta le parole di Gesù ‘fa anche tu lo stesso’, questo è il momento in cui la chiesa, in modo naturale, dà vita alla Caritas”.
Ma è anche bello poter dire: in Georgia la Caritas opera da trent’anni per la promozione umana e lo sviluppo integrale della persona. È festa, dunque, il 4 novembre a Tbilisi, capitale del Paese, alla presenza dei rappresentanti della rete Caritas internazionale.
Ogni volta che un cristiano apre si suoi occhi… “La stessa cosa – racconta mons. Pasotto, che accompagna la chiesa georgiana dal 1996 – è successa qui in Georgia, trent’anni fa, nel mezzo di una situazione disastrosa per il paese. Un piccolo gruppo di persone unite e ha deciso di ‘fare qualcosa’ contro la povertà e per coloro che erano malati, affamati, impauriti, lasciati soli. Questo ‘fare qualcosa’ è continuato e non si è più fermato. Come dice Gesù: I poveri li avrete sempre con voi”.
La festa
4 novembre. La Georgia, ha ricordato il presidente della Caritas nazionale, il rev. Benny Betyadgar, vescovo della comunità assiro-caldea, è un Paese posto al crocevia di sfide geografiche, storiche, politiche, economiche. Ha grandi potenzialità e dunque un ruolo importante da giocare. In questo la Chiesa cattolica, per quanto minoritaria, ha da fare la sua parte, ad esempio attraverso la Caritas.
Mons. Michael Landau, presidente di Caritas Europa, sottolinea come operatori e volontari georgiani abbiano dimostrato di essere il volto di una Chiesa credibile. E il nuovo nunzio mons. Ante Jozić, che il giorno prima si è presentato ufficialmente alla città con una solenne celebrazione nella cattedrale di Santa Maria Assunta, insiste sull’importanza di tendere sempre allo sviluppo integrale della persona.
La direttrice Anahit Mkhoyan, emozionata e felice, accoglie con amicizia le delegazioni delle Caritas sorelle, tra queste Caritas Italiana (rappresentata dal vice direttore Paolo Valente) e Caritas Verona (con Stefania Croce).
Nel pomeriggio Tekla Bokhua, vent’anni, studentessa, riassume così la sua esperienza:
“Il servizio volontario in Caritas non solo mi ha aiutato a crescere come persona, ma mi ha anche mostrato quanto sia potente e importante sostenersi a vicenda aiutando gli altri che si trovano in difficoltà”.
Il lavoro
5 novembre. I partner di Caritas Georgia sono ospiti del Social Café il cui obiettivo è promuovere l’integrazione delle persone con disabilità in attività lavorative e soprattutto, cosa meno facile, aumentare la consapevolezza dell’inclusione sociale nella società. Si ha paura di ciò che non si conosce. Ma la paura si apre alla solidarietà quando si entra in relazione.
Nello stesso complesso, dove ci sono anche gli uffici di Caritas Georgia, un Centro di tecnologie creative. Si tratta di formare bambini e giovani socialmente non protetti a essere protagonisti nel mercato del lavoro locale e internazionale, fornendo loro una formazione professionale nell’ambito delle tecnologie creative.
In allestimento i nuovi locali per le attività di “intervento precoce”, ovvero l’accompagnamento di bambini da 0 a 7 anni, e dei loro genitori, nel riconoscere per tempo le disabilità e garantire così alle famiglie le migliori possibilità di sviluppo e integrazione nella società.
Infine il lavoro con i bambini di strada: gruppi mobili, centri di accoglienza diurna e rifugi di assistenza 24 ore al giorno. Priorità assoluta: creare fiducia.
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Per la collaborazione tra Caritas Italiana e Caritas Georgia, si vedano la “scheda paese” e la pagina del gemellaggio con la Basilicata.
Aggiornato il 7 Novembre 2024