Forti e improvvise precipitazioni nella notte tra il 3 e il 4 ottobre hanno provocato inondazioni e frane di eccezionale gravità nella Bosnia-Erzegovina, causando la morte di almeno 16 persone. Particolarmente colpite le città di Jablanica, Fojnica, Kiseljak, Konjic e Buturović Polje. Il rapido innalzamento delle acque ha colto molti di sorpresa mentre dormivano. Le evacuazioni sono state frenetiche. Le persone hanno lasciato dietro a sé e perso le loro proprietà e il bestiame nelle zone agricole.
A Jablanica, la protezione civile riferisce che la città è completamente isolata. I collegamenti stradali e ferroviari più vitali, quelli per Sarajevo e Mostar, sono interrotti. I rapporti dei soccorritori indicano che interi blocchi di infrastrutture sono stati spazzati via o messi fuori uso dai detriti, lasciando le comunità isolate e senza elettricità. La situazione è aggravata dalla perdita del segnale per i telefoni cellulari, cosa che rende ancora più ardua l’opera delle squadre di soccorso. I telefoni fissi rimangono operativi, ma la mancanza di connettività mobile ostacola la comunicazione e il coordinamento tra i soccorritori.
“L’entità della distruzione è senza precedenti”, comunica Caritas Bosnia Erzegovina, che segue da vicino l’evolversi della situazione. Le autorità hanno invitato i residenti a rimanere in casa e a portarsi ai piani superiori delle abitazioni, poiché all’esterno la situazione può essere molto pericolosa. Le squadre di soccorso sono alla ricerca delle persone rimaste prigioniere delle loro case, mentre volontari e militari sono di supporto nelle azioni di recupero.
I fattori ambientali e climatici hanno aggravato la crisi. Durante l’estate i Balcani hanno registrato temperature record e una prolungata siccità. Il terreno inaridito ha potuto assorbire a fatica l’acqua dell’improvviso diluvio.
Le riprese aeree e i resoconti dei social media mostrano vaste inondazioni, con interi villaggi sommersi e torrenti fangosi che hanno danneggiato strade ed edifici. A Fojnica, i residenti hanno condiviso la straziante testimonianza dell’innalzamento dell’acqua che man mano ha travolto le loro case, trascinando con sé animali domestici e automobili.
Come se non bastasse, si prevedono nuove piogge. La popolazione è invitata a rimanere vigile e in stato d’allerta.
I vescovi delle diocesi devastate dal maltempo sono intervenuti chiedendo preghiera e vicinanza fraterna e solidale con le vittime delle inondazioni.
Caritas Italiana segue con apprensione l’evoluzione della situazione in Bosnia Erzegovina ed esprime tutta la sua vicinanza e solidarietà alle comunità, a tutta la popolazione della Bosnia Erzegovina e agli operatori Caritas coinvolti nell’assistenza alle persone colpite.
Aggiornato il 5 Ottobre 2024