Pandemia, guerra, siccità, incendi, inflazione, crisi energetica, crisi climatica, crisi economica. Siamo tutti più fragili, schiacciati dalla paura del futuro, spaventati da quello che ci aspetta. L’incidenza della povertà è aumentata anche nel nostro Paese e sta aumentando di più proprio tra quanti sono maggiormente colpiti dagli effetti delle varie crisi: le famiglie con figli minori, i lavoratori a termine o precari, i disoccupati, i giovani, le donne, gli immigrati. Anelli deboli che, sganciati da meccanismi di solidarietà e accompagnamento, rischiano di restare sempre più ai margini, spesso lasciando anche alle nuove generazioni questa pesante eredità.
Proprio quando tante certezze sembrano crollare, c’è bisogno di una speranza e di una “speranza affidabile”, come la definiva papa Benedetto (Spe salvi, 1-2), cui aggrapparsi. Occorre ascoltare questa sete e saper vedere i segni di speranza. Ci aiuta quel piccolo Bambino adagiato nella mangiatoia: con Lui abbiamo la certezza che nessun giorno della nostra vita e dell’intera storia dell’umanità è privo di significato perché dentro il tempo dell’umanità c’è ormai per sempre Dio. Un Dio che non si è limitato a regalarci il tempo, ma è entrato nella storia spesso faticosa e logorante dei nostri giorni umani.
Anche per questo l’impegno delle Caritas diocesane in tutta Italia si moltiplica proprio in questi giorni di festa, con le iniziative che abbiamo raccolto qui.
È possibile sostenere online accedendo a questo link.
Aggiornato il 10 Gennaio 2023