
Negli ultimi anni, complice anche la crisi pandemica e la conseguente crisi economica, la povertà è aumentata soprattutto tra quei gruppi sociali che già vivevano situazioni di fragilità. Per rispondere a questa realtà, è fondamentale rafforzare le reti di sostegno, promuovere alleanze tra soggetti pubblici e privati e sviluppare strumenti innovativi di inclusione finanziaria. In particolare, è necessario:
- Promuovere una cultura del risparmio che favorisca scelte di vita più sostenibili, contrastando l’illusione di soluzioni facili come il gioco d’azzardo.
- Sviluppare programmi di educazione finanziaria rivolti a giovani e adulti.
- Offrire strumenti concreti di sostegno economico per chi non può accedere alle forme ordinarie di credito, con un approccio integrato e mirato.
L’obiettivo è contribuire a contrastare la povertà e l’esclusione sociale, stimolando l’empowerment delle persone e restituendo loro fiducia e opportunità.
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Guarda il video introduttivo sulla povertà in Italia:
Il progetto “Mi fido di noi” è stato illustrato il 14 e 15 marzo presso la sede di Caritas Italiana. Presenti una settantina di operatori in rappresentanza di 45 diocesi. La presentazione ai donatori il 19 marzo con interventi del card. Matteo Zuppi, di mons. Giuseppe Baturi, di don Marco Pagniello e di Alessandro Caffi, moderati da Vincenzo Morgante.
- Guarda i servizi (il primo | il secondo) di TV2000.
L’accompagnamento della persona è l’elemento di novità del Progetto, ma è anche un elemento che contraddistingue il lavoro che volontari e operatori impegnati nelle Caritas diocesane svolgono quotidianamente. Esso si fonda inoltre sul lavoro in rete, che richiama l’esigenza di un costante dialogo tra gli attori del programma sia nazionali che locali e di un costante monitoraggio dei dati e dello sviluppo del programma.
La cura dell’animazione pastorale è un terzo elemento di forza del programma. Il collegamento con il Giubileo, e la stessa partecipazione della società civile diventano uno strumento di animazione, là dove l’invito a privarsi di qualcosa per aiutare un altro membro della Comunità in un’ottica di redistribuzione tra le persone, permette ad uno strumento finanziario di contribuire ad un processo virtuoso e diventare uno strumento di partecipazione alla costruzione del Bene Comune.
È a partire da questo che la partecipazione della società civile viene proposta come strumento pastorale di coinvolgimento e come forma di raccolta di risorse economiche e non, che preveda una restituzione non solo in termini economici ma di crescita delle persone, delle famiglie e dei territori.
Voluto dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), insieme a Caritas Italiana e alle singole diocesi, “Mi fido di noi” si concretizza attraverso l’impegno e il protagonismo delle Caritas diocesane e delle Fondazioni Antiusura, insieme agli altri soggetti del territorio interessati a sostenerlo (Fondazioni, Banche, Associazioni ecc.).
Tutte le informazioni:
- alla sezione dedicata al Giubileo sul sito di Caritas Italiana: qui
- alla pagina mifidodinoi.it
Aggiornato il 1 Aprile 2025