9 Dicembre 2024

Il ritorno delle armi. Guerre del nostro tempo

Ottavo Rapporto sui conflitti dimenticati

Acquista dal sito delle edizioni San Paolo

Il volume “Il ritorno delle armi. Guerre del nostro tempo” (a cura di Paolo Beccegato e Walter Nanni per le Edizioni San Paolo) costituisce l’ottava tappa di un percorso di studio sui conflitti dimenticati, avviato da Caritas Italiana nel 2002, e che ha dato luogo ad altrettante pubblicazioni editoriali. Frutto di un lungo lavoro di studio portato avanti da un gruppo ristretto di studiosi ed enti accreditati, il Rapporto si concentra sul peso mediatico delle guerre nell’agenda informativa, con particolare interesse agli aspetti umanitari e al legame tra guerra, ambiente e transizione ecologica. Uno spazio di approfondimento è dedicato al ruolo dell’acqua, risorsa limitata per eccellenza, che può divenire causa, strumento e obiettivo di un conflitto.

Alcuni dati:

  • 52 Stati del mondo vivono situazioni di conflitto armato. Erano 55 nel 2022.
  • 4 guerre ad altissima intensità, con più di 10mila morti (erano 3 nel 2022): guerre civili in Myanmar e Sudan, conflitti Israele-Hamas e Russia-Ucraina;
  • 20 guerre ad alta intensità (1.000-9.999 morti). Erano 17 nel 2022.
  • 170.700 morti a causa diretta di azioni di guerra (153.100 nel 2022): il numero più alto dal 2019.

Dopo una prima parte di taglio descrittivo-analitico che intende offrire uno spaccato dei fenomeni e delle tendenze in atto, con particolare riferimento allo scenario geopolitico dello scacchiere internazionale, la seconda parte riporta una serie di ricerche sul campo condotte ad hoc per il Rapporto. Una di queste è il tradizionale sondaggio demoscopico, realizzato per la seconda volta dall’Istituto Demopolis, relativo alla conoscenza e alla percezione dei conflitti nell’opinione pubblica. Realizzato su un campione rappresentativo di italiani, il sondaggio si sofferma su vari aspetti legati alla guerra.

Dal sondaggio demoscopico:

  • il 71% degli intervistati è in grado di citare almeno una guerra degli ultimi cinque anni, conclusa o ancora in corso (nel 2021 era il 53% della popolazione). Il conflitto più spontaneamente citato è quello russo-ucraino (47%).
  • L’attenzione degli italiani è ancora legata alla dimensione locale: il 65% si interessa di cronaca locale, non di grandi eventi internazionali. Tuttavia, rispetto al 2021 tale attenzione sta aumentando.
  • L’80% degli italiani considera le guerre come avvenimenti evitabili e non legati in modo indissolubile alla natura profonda dell’uomo (erano il 75% nel 2021).
  • Buona la fiducia nel ruolo della comunità internazionale per prevenire la guerra o attivarsi per la mediazione tra le parti: il 72% vorrebbe potenziare il ruolo dell’Onu e il 74% non vuole interventi armati ma il ricorso alla mediazione.

Aggiornato il 30 Dicembre 2024