Il Paese
Il Ciad è fra le nazioni più povere al mondo: nel 2023, 6,9 milioni di persone hanno avuto bisogno di assistenza umanitaria. Da alcuni anni il Paese, oltre alle problematiche croniche dell’insicurezza alimentare e malnutrizione, shock climatici e instabilità politica affronta anche l’emergenza profughi e sfollati provocata dal conflitto nel vicino Sudan.
Il Ciad dall’Aprile 2023 ha accolto oltre 900mila persone giunte da 37 punti di valico di frontiera. Di loro, almeno 200.000 sono ciadiani che risiedevano in Sudan, ora in fuga da massacri, scontri e dalla paralisi economica e produttiva che affligge il paese. I nuovi arrivati si lasciano alle spalle tutto e di tutto hanno bisogno fin dal primo momento: cibo, acqua, igiene, riparo, ma sul medio periodo anche di protezione, educazione e una possibilità di recupero economico con attività di auto-sostegno. Dall’inizio del conflitto Caritas ha sostenuto circa 30.000 persone, con cibo, kit di igiene, servizi igienici e fonti di acqua. L’impegno continua con un programma sino a novembre 2025, sostenuto da Caritas Italiana, nella provincia di Ouaddaï all’est del paese nel campo di Métché per migliorare le condizioni di vita di 7.500 persone (rifugiati e ritornati) con cibo, prodotti igienici e campagne di sensibilizzazione, senza dimenticare le comunità di accoglienza allo scopo di salvaguardare la coesione sociale e prevenire conflitti.
Da anni Caritas Italiana è impegnata in Ciad con programmi di risposta alle varie emergenze, assistenza a profughi, sfollati e comunità ospitanti , ripristino delle attività produttive e promozione igienico-sanitaria.
Caritas Italiana sostiene in Ciad i microprogetti di sviluppo.
Aggiornato il 10 Dicembre 2024