Caritas Italiana ascoltata in merito alla Legge di bilancio 2025. Davanti alla quinta Commissione della Camera dei Deputati, Nunzia De Capite e Massimo Pallottino (entrambi dell’Unità Studi e Advocacy), hanno portato proposte dal punto di vista di chi promuove la dignità umana e la testimonianza della carità. In collegamento da remoto anche mons. Pierpaolo Felicolo, direttore di Migrantes.
I rappresentanti di Caritas Italiana hanno innanzitutto sottolineato come «la situazione che viviamo sia caratterizzata da un aumento della povertà, ma in modo particolare anche da una realtà di famiglie e di persone che, pur lavorando, non riescono a provvedere ai loro bisogni essenziali». Fatti da tenere in seria considerazione. Hanno espresso la convinzione che «la costruzione della corresponsabilità fiscale è una chiave fondamentale nella costruzione dell’Italia del domani», che «la cura delle persone più fragili ha bisogno di un sistema di welfare e di fornitura dei servizi efficace e attento alla dignità di ogni persona»; hanno messo in guardia rispetto ai «tagli dei trasferimenti alle autonomie locali» e ribadito «l’importanza di stanziare risorse destinate agli investimenti per la mitigazione e l’adattamento rispetto ai cambiamenti climatici».
Nello specifico hanno approfondito tre punti.
Indirizzare le risorse previste per la Carta “Dedicata a te” verso chi sta peggio
Il rifinanziamento della Carta “Dedicata a te” per il 2025, pur puntando a sostenere l’acquisto di beni di prima necessità per le famiglie a basso reddito, solleva interrogativi importanti per l’assenza di una valutazione, l’estinzione della sua ragione d’essere, il fatto che sostiene solo alcune categorie specifiche e per altri limiti.
La proposta: allocare diversamente le risorse secondo il principio di dare priorità a chi sta peggio, ad esempio includendo fra i percettori dell’Assegno di inclusione i nuclei senza figli minorenni con reddito basso.
Evitare il trattamento discriminatorio dei cittadini e cittadine extra UE
Si tratta in particolare dell’esclusione dei cittadini e delle cittadine extra UE dalle detrazioni fiscali per i figli a carico residenti all’estero, un provvedimento «in contrasto con il diritto dell’Unione Europea in quanto i titolari di permesso di lungo periodo e i titolari di permesso unico lavoro sono parificati ai cittadini dello Stato ospitante per quanto riguarda le “agevolazioni fiscali”».
Altre criticità segnalate: l’esclusione dei beneficiari protezione internazionale dal bonus nuove nascite e la disciplina relativa al Contributo unificato per le controversie in materia di accertamento della cittadinanza italiana.
Rafforzare l’impegno dell’Italia in una prospettiva di pace
«Osserviamo con preoccupazione il mondo in cui viviamo, lacerato da conflitti, che richiede che ogni paese si assuma la responsabilità di costruire un mondo di pace. Riteniamo che le ingenti risorse impiegate per il riarmo, secondo le previsioni della legge di bilancio, dovrebbero essere invece utilizzate per costruire una società più coesa e una comunità globale in grado di gestire le controversie senza la violenza».
Le risorse dedicate all’aiuto allo sviluppo sono, al contrario, in stallo o ridotte. D’altra parte aumentano i fondi destinati a «collaborazioni internazionali e cooperazione e assistenza ai paesi terzi in materia di immigrazione e asilo, anche attraverso la partecipazione a programmi europei», rispetto ai quali Caritas Italiana chiede che sia assicurata «l’aderenza ai diritti umani nell’implementazione di tali programmi» e di «porre attenzione all’efficacia e al costo-efficacia di tali programmi».
Quanto alla cooperazione allo sviluppo, si chiede infine che sia dato un segnale coerente con l’impegno assunto dall’Italia di dedicare a questo ambito, così essenziale, lo 0,70 per cento del reddito nazionale. «L’impegno verso tale traguardo, ancora lontano, potrebbe essere segnalato con la costituzione di un fondo specifico dedicato proprio a questo scopo».
Aggiornato il 5 Novembre 2024