“Ma noi restiamo sul campo”.
Caritas Gerusalemme lancia l’allarme, dopo che due membri del suo team sono rimasti feriti durante un intenso bombardamento nell’insediamento di Al-Nuseirat, nella Striscia di Gaza.
La prima è un medico che ha riportato una ferita alla gamba. Un altro suo collega è stato estratto dalle macerie con una clavicola rotta. Purtroppo ha perso il fratello, la moglie e due figli piccoli, tra cui un neonato di sei settimane. Anche altri membri della famiglia sono rimasti feriti. Il padre di una seconda dottoressa Caritas è rimasto ferito nello stesso incidente. I due medici, quando è avvenuto l’attacco, erano a casa con le loro famiglie.
L’assalto ha lasciato le case in rovina, ha interrotto le infrastrutture vitali e ha causato numerose vittime tra i civili, impedendo l’accesso ai servizi sanitari e di supporto essenziali.
“Nonostante i crescenti pericoli”, comunicano i colleghi da Gerusalemme, “le équipe della Caritas restano salde e forniscono aiuti medici fondamentali sul campo”.
Caritas Italiana è vicina a tutte le persone che soffrono per questa guerra, ed è solidale con Caritas Gerusalemme e il suo personale, nella speranza in una rapida guarigione per i feriti e dell’impegno di tutto per far cessare le ostilità.
All’Angelus del 1° novembre, solennità di Ognissanti, papa Francesco aveva invitato a pregare “per tutti i popoli che soffrono per le guerre”. Aggiungendo:
“La guerra è sempre una sconfitta, sempre!”.
“Ed è ignobile, perché è il trionfo della menzogna, della falsità: si cerca il massimo interesse per sé e il massimo danno per l’avversario, calpestando vite umane, ambiente, infrastrutture, tutto; e tutto mascherato di menzogne.
E soffrono gli innocenti!”.
Aggiornato il 4 Novembre 2024