Duramente provato da cinque anni di crisi finanziaria e dalla paralisi istituzionale, il Libano è ancora una volta teatro di guerra. Dopo il conflitto del 1982 e quello del 2006, da cui è uscito in ginocchio, il Paese si trova di nuovo al centro di bombardamenti e operazioni militari che hanno causato migliaia di morti, feriti e centinaia di migliaia di sfollati.
La Chiesa italiana, da anni, è accanto alla popolazione locale. Lo racconta il Dossier “Libano: nel buio della notte” che, con dati e testimonianze, fa il punto sui progetti – 143 – finanziati dal 1991 attraverso il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli (SICSP).
Nel dossier l’impegno di Caritas Italiana e un’intervista di Chiara Bottazzi al presidente di Caritas Libano, padre Michel Abboud.
L’impegno di Caritas Italiana
[da: dossier “Libano:nel buio della notte”, n. 4, ottobre 2024]
Caritas Italiana lavora con Caritas Libano sin dagli anni ’90. Nel corso dell’ultimo decennio è aumentato l’impegno per gli interventi di assistenza umanitaria, rivolti alla popolazione locale e ai tantissimi rifugiati presenti nel Paese, soprattutto siriani. Per il periodo ottobre 2023-settembre 2024, Caritas Italiana e Caritas Libano hanno sviluppato un piano di interventi per oltre 750.000 euro, rivolto a circa 24.000 beneficiari, che prevede i seguenti ambiti: assistenza sanitaria per più di 16.000 persone; accoglienza per soggetti estremamente vulnerabili (anziani soli e donne vittime di tratta e violenza) per più di 235 persone; attività formative che promuovano la riconciliazione, la gestione del conflitto e la cittadinanza attiva per i giovani libanesi e i migranti-rifugiati, per più di 7.800 persone.
Inoltre, nel Paese è attivo un progetto di Servizio Civile all’Estero, con 4 volontari coordinati da Caritas Ambrosiana (per il 2024 il progetto è stato sospeso a causa delle condizioni di sicurezza). Per il futuro continuerà l’impegno rivolto all’assistenza umanitaria di urgenza (salute e accoglienza) sia per cittadini libanesi che per migranti e il sostegno formativo ai giovani volontari di Caritas Libano, per contribuire alla costruzione di un futuro di pace e prosperità per il Paese.
Dal momento dello scoppio del conflitto, Caritas Italiana è accanto a Caritas Libano nella gestione dell’emergenza e nell’assistenza agli sfollati.
Semi di pace
[dall’intervista a p. Michel Abboud, nel dossier “Camminare insieme”, n. 4, ottobre 2024]
Nonostante tutto, padre Michel, intravede dei segni, o anche dei semi, di pace nella società libanese?
Nonostante le difficoltà ci sono segnali di speranza e iniziative di pace in corso. Organizzazioni locali e internazionali stanno promuovendo il dialogo fra le comunità per migliorare le condizioni di vita in tutto il tessuto sociale. Le nuove generazioni vogliono rompere i vecchi schemi settari e politici abbracciando una visione più inclusiva e giusta per il futuro del Libano. Movimenti civili ed ecclesiali, organizzazioni umanitarie e gruppi di giovani continuano a lavorare per promuovere dialogo, solidarietà e cooperazione. Ci sono tante realtà in Libano che collaborano per creare un segno di pace e speranza malgrado tutte le sfide. I giovani cercano di vivere la vita, nella gioia e nella pace. Ma sappiamo che la strada della pace è lunga e richiede l’impegno di tutti i settori e gli ambiti della società. Da sempre però in Libano abbiamo sperimentato e alimentato la speranza e siamo consapevoli che Dio non abbandona mai il suo popolo.
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È possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Emergenza Libano” tramite:
- Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111
- Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474
- Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013
- UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119
🔵 Le attività di Caritas Libano a favore delle persone sfollate:
Aggiornato il 24 Ottobre 2024