Un vescovo e un imam che si abbracciano dopo esserci posti reciprocamente sulle spalle un telo termico: è questa l’immagine forte che si porta nel cuore chi ha preso parte alla veglia di preghiera “Ascoltiamo il silenzio”, lo scorso 4 ottobre, nella Casa della carità di Treviso. “Quel telo che spesso è il primo gesto di calore umano e di accoglienza per tante persone che arrivano stremate dai viaggi della speranza, per mare e per terra”.
Don Bruno Baratto, direttore Caritas: “Ci ritroviamo nel giorno di san Francesco in questa casa che vuole testimoniare accoglienza e incontro per una preghiera che quest’anno avrà una forza in più, perché accompagnata dall’intercessione di don Davide Schiavon, morto quasi un anno fa”.
Il vescovo mons. Michele Tomasi: “Ai fratelli e alle sorelle che sono morti – la riflessione di mons. Tomasi – vorrei dire che noi vorremmo cambiare, che la nostra fraternità è grande e che vi accogliamo, che vogliamo aprire le braccia, le case, le fabbriche, le parrocchie, le relazioni”.
L’imam Sallahdine Mourchid: “I valori di misericordia e compassione ci uniscono tutti come esseri umani, indipendentemente dalla nostra fede ed etnia. La migrazione è parte dell’esperienza umana e Dio benedice gli sforzi di coloro che migrano in cerca di giustizia e sicurezza e ascolta il grido di coloro che soffrono”.
Al termine della preghiera, il vescovo e l’imam hanno consegnato a tutti i partecipanti un pezzettino del telo termico e un’immagine di Maria, colei che ha accolto e avuto cura di Gesù: “un impegno affidato a ciascuna e ciascuno di noi e a tutti noi insieme”.
— (Foto Film Treviso | Testi diocesitv.it)
Aggiornato il 6 Ottobre 2024